Pagine

sabato 26 settembre 2009

Appello per la Libertà di Informazione in Rete

questa petizione l'ho trovata sul sito di byoblu.com io ho deciso di aderire fatelo anche voi.
Lo scarso impegno della politica nella diffusione della banda larga sul territorio e nell’alfabetizzazione informatica della popolazione e l’inarrestabile susseguirsi di iniziative legislative volte a scoraggiare l’utilizzo della Rete come veicolo di diffusione ed accesso all’informazione costituiscono indici sintomatici della ferma volontà di non consentire che la Rete giochi il ruolo che le è proprio: primo vero mezzo di comunicazione di massa ed esercizio della libertà di manifestazione del pensiero nella storia dell’umanità.

L’emendamento D’Alia sui filtraggi governativi dei contenuti, il DDL Carlucci contro ogni forma di anonimato, il DDL Lussana finalizzato ad accorciare la memoria della Rete, il DDL Alfano attraverso il quale si vorrebbero applicare all’intera blogosfera le disposizioni in tema di obbligo di rettifica nate per la sola carta stampata e, infine, il DDL Pecorella – Costa, con il quale ci si prefigge l’obiettivo di trasformare ex lege l’intera Rete in un immenso quotidiano e trattare tutti i suoi utenti da giornalisti, direttori o editori di giornali non possono lasciare indifferenti.
Esiste il rischio, ed è elevato, che ci si risvegli un giorno non troppo lontano e ci si accorga che la Rete è spenta e che la prima e l’ultima speranza di uno spazio per l’informazione libera è naufragata.

Muovendo da tali premesse riteniamo importante che la blogosfera e la Rete italiana partecipino alla manifestazione del 3 ottobre per la libertà di informazione, sottolineando che esiste una “questione informazione in Rete” che non può e non deve passare inosservata perché se la libertà della stampa concerne il presente, quella della blogosfera riguarda, oltre il presente, il futuro prossimo di ciascuno di noi.
L’auspicio è pertanto che quanti hanno a cuore le sorti dell’informazione in Rete, il 3 ottobre aderiscano alla manifestazione chiedendo alla politica che, in futuro, ogni iniziativa governativa o legislativa si ispiri a questi elementari principi di libertà e democrazia che costituiscono la versione moderna dell’art. 11 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino:
La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi per l'uomo: quindi ogni cittadino può parlare, scrivere, pubblicare in Rete liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla legge.
Nessun sito internet può formare oggetto di sequestro o di altro provvedimento che ne limiti o impedisca l’acceso se non in forza di un provvedimento emesso dall’Autorità giudiziaria nell’ambito di un giusto processo.

L’attività di informazione on-line di tipo non professionistico e non gestita in forma imprenditoriale è libera ed il suo svolgimento non può essere soggetto ad alcun genere di registrazione o altro adempimento burocratico.
La disciplina sulla stampa e quella sull’editoria non si applicano alle attività di informazione on-line svolte in forma non professionistica ed imprenditoriale.
Nessuno deve venir molestato per le sue opinioni, fossero anche sediziose, purché la loro manifestazione non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla legge.

Claudio Messora - Byoblu.Com
Guido Scorza – Istituto per le politiche dell’innovazione (guidoscorza.it)
Vittorio ZambardinoScene digitali (La Repubblica)
Alessandro GilioliPiovono rane (L’Espresso)
Enzo Di Frenna - enzodifrennablog.it (giornalista)
Arturo di CorintoFree hardware Foundation
Marco ContiniSocietà Pannunzio per la libertà di informazione
Ernesto BelisarioIstituto per le politiche dell’innovazione
Vincenzo Vita – Senatore della Repubblica
Giuseppe Giulietti – Portavoce Articolo 21


FIRMA L'APPELLO: http://www.firmiamo.it/lalibertadiinformazioneinrete

martedì 1 settembre 2009

American gulag

su megachip ho trovato questo sconvolgente articolo che snocciola una mole impressionante di dati sulle carceri americane.
articolo di Claudio Giusti Venerdì 28 Agosto 2009 12:16
buona lettura.

«Ora, ci sono due sole possibilità. O abbiamo che la gente più cattiva sulla Terra vive negli Stati Uniti, o stiamo facendo qualcosa di terribilmente sbagliato nel modo in cui affrontiamo la questione della giustizia criminale» (Senatore Jim Webb)

La crescita dell’universo concentrazionario americano prosegue inarrestabile. Ogni settimana 1.000 detenuti si aggiungono al più grande esperimento di imprigionamento di massa dai tempi di Stalin.

Un milione e seicentomila carcerati riempiono le prigioni statali e federali (trent’anni fa erano duecentomila), ottocentomila quelle locali (cinquecentomila sono in attesa di giudizio), con in più centomila minori nei riformatori (30.000 sono nelle carceri per adulti) [BJS – Sourcebook]

Gli Stati Uniti d’America detengono il record mondiale di un carcerato ogni 120 abitanti, con un tasso di detenzione di 833 per 100.000. Ma, se aggiungiamo ai 2,5 milioni in prigione i 5,2 milioni che sono in libertà vigilata (probation e parole), arriviamo a un condannato ogni 40 abitanti e a un tasso di 2.500 per centomila. (La Cina probabilmente sottostima i suoi carcerati)

Un adulto americano ogni cento [PEW] è dietro le sbarre e per i maschi neri si arriva a uno ogni nove. [Liptak] Con i 5,2 milioni in probation e parole siamo a uno ogni 31. [PEW]. 5 milioni di ex carcerati (il 2% degli americani e il 14% dei neri) hanno perso il diritto di voto [«The Economist»]

Metà dei carcerati sono neri, ma i neri sono solo il 13% della popolazione.

Se il tasso d’incarcerazione per i bianchi è di 409 per 100.000 per i neri è 2.468. Se poi si considerano solo i maschi il tasso per i bianchi sale a 736 mentre per i neri arriva a 4.789 ma in molti stati supera abbondantemente quota 10.000. Non stupisce quindi che in un quarto degli stati il 10% dei maschi neri adulti sia in galera. Questo si spiega perché, pur essendo il 13% dei drogati, i neri sono il 35% degli arrestati per possesso di droga, il 55% dei processati per questo reato e il 75% di quelli che stanno scontando una pena per questo delitto. [Prisonsucks – ICJ - Webb]

Un terzo dei ventenni di colore è in prigione o in libertà vigilata e per i giovani neri passare un periodo di tempo in prigione è un “rito di passaggio” come lo era per noi fare il servizio militare. Il loro tasso d’incarcerazione è di 13.000 per centomila, mentre per i loro coetanei bianchi è di 1.700. [Sentencing Project – HRW]

Ci sono più ragazzi neri in prigione che all’università [Donohoe - BBC]

Le donne detenute sono 200.000 e spesso si ha notizia di una di loro costretta a partorire ammanettata mani e piedi. Per non parlare poi delle violenze sessuali. [AI - Liptak] Le Hawaii hanno risolto il problema della scarsità di posti per le prigioniere spedendole in Kentucky.

100.000 detenuti sono in isolamento nei supermax e nelle SHU [«The New Yorker»]

3.300 sono nel braccio della morte.

Gli ergastolani sono 140.000 (7.000 minorenni). Un terzo non ha la possibilità di rilascio sulla parola (LWOP) e di questi 2 - 3.000 erano minorenni al momento del crimine (alcuni di 13 e 14 anni) [Sentencing - Liptak]

Il prezzo del mantenimento del gulag americano è di 60-70 miliardi di dollari annui e l’intero sistema giudiziario-penale ne costa 200. [Webb]

In California ogni detenuto costa 49.000 dollari all’anno (come tenerlo a studiare ad Harvard) [The Economist], ma se i matti fossero in manicomio e i drogati in comunità la spesa diventerebbe di 20 e 10 mila rispettivamente. Il Governatore Schwarzenegger sta tentando di salvare il bilancio rilasciando 22.000 dei 160.000 carcerati statali californiani. [«Int. Herald Tribune» 11/01/2008], ma una corte federale gli ha imposto di ridurli di un terzo in due anni.

A tenere gremito il sistema concentrazionario Usa ci pensano le diciottomila polizie americane che, anche se metà dei crimini gravi non è denunciata, compiono ogni anno 15 milioni di arresti: 5.000 arresti ogni 100.000 abitanti. 1 milione e 500.000 sono arresti per DUI (guida in stato di ebbrezza). 2,5 milioni sono arresti di minorenni e almeno 500.00 di bambini sotto i 14 anni. [UCR]

Questa smisurata massa schiaccerebbe qualsiasi sistema giudiziario, ma quello americano è salvato dalle infinite possibilità di ricatto e contrattazione che offre il patteggiamento. Così i processi con giuria sono stati, nel 2004, appena 155.000 su di un totale di 45 milioni e duecentomila casi giudiziari civili e penali, mentre gli appelli solo 273.000. [BJS – Mize]

La famosa efficienza giudiziaria americana si basa esclusivamente sulla frettolosa sommarietà del giudizio, senza certezza del diritto e della pena.

Nell’American Gulag il turn over è impressionante. Nel 2003 è stato di 600.000 unità nelle carceri e di oltre 2 milioni nella probation. Incalcolabile quello delle jails. La Los Angeles County Jail ospita una media di 20.000 persone al giorno [«Forbes»] ed è il più grande ricovero psichiatrico d’America [«NY Times» August 10th 2009] e si dice anche che abbia un ricambio giornaliero di 6.000 persone [«San Francisco Chronicle» 26 Novembre 2001] mentre la Contea Harris (quella di Houston) spende 750.000 dollari al giorno per le jails e un quarto del bilancio annuale nella giustizia [«Forbes»] (è per questo che si è concessa il lusso di fare più di 100 esecuzioni). Più modestamente a Dallas stanno tentando di ridurre i costi: da una parte vogliono evitare l’arresto e il conseguente costoso pernottamento degli automobilisti che non sono in regola con il pagamento delle multe e dall’altra di porre rimedio ai “frequent fliers”: i 10.000 homeless che, al costo di 50 milioni di dollari annui, intasano le strutture sanitarie e legali della contea. [Dallas MN]

Per i minorenni problematici la situazione supera le nostre capacità di immaginazione: ogni anno le kiddies prisons (pubbliche o private) gestiscono 1,6 milioni di casi e almeno 200.000 minori sono processati e condannati come se fossero adulti. [«Time Magazine»]

Il 6% degli americani è afflitto da gravi problemi mentali, ma per i detenuti si passa al 20% e le carceri, con i loro 500.000 malati psichici, sostituiscono gli ospedali psichiatrici [«Time» – HRW] che ne contengono solo 100.000 [«The Economist»]. Ben peggiore la situazione dei minori due terzi dei quali sono afflitti da una qualche malattia mentale [«NY Times» 10 agosto 2009)]

Il sovraffollamento di jails e prisons non produce solo gente che dorme per terra o nei corridoi, ma condizioni igienico sanitarie atroci, con altissimi tassi di violenza, stupro e suicidio, tanto che una prigione in Georgia è stata definita da un giudice federale “una nave di schiavi”. [SCHR]

Se, ai due milioni e mezzo in prigione e ai cinque e duecentomila in libertà vigilata, aggiungiamo i cinque milioni che hanno perso il diritto di voto (con gravi conseguenze sia per loro che per i risultati elettorali) e i bambini che hanno almeno un genitore in prigione, vediamo che l’Incarceration Nation, ha creato una Incarcerated Nation di 15 milioni di persone, un ventesimo della popolazione americana.

Metà abbondante degli stati rappresentati alle Nazioni Unite ha una popolazione inferiore.

Come ho fatto i conti:

1,6 prisons

0,8 jails

0,1 juvies

2,5 in totale

300 milioni di americani diviso 2,5 milioni di galeotti fa un galeotto ogni 120 abitanti

2,5 milioni diviso 3.000 fa 833 galeotti per 100.000 abitanti

Con i 5,2 milioni in parole e probation passiamo a uno ogni 40 abitanti e 2.500 ogni 100.000

Attenzione.

Molti dei dati in circolazione non sono aggiornati o non tengono conto dei minorenni in riformatorio, oppure riguardano una parte degli Usa (le contee urbanizzate) e in ogni caso, come ci ha spiegato Fagan, i dati forniti possono essere incompleti e mancanti fin dall’inizio.

Nota sul titolo:

American gulag è un Termine iconoclasta usato anche da Lawrence Friedman per indicare l’immenso sistema carcerario americano che, con 2.500.000 detenuti e 800.000 secondini, costa 60 miliardi di dollari l’anno. Nel 2005 il sistema è aumentato di 1.000 detenuti la settimana per un totale superiore all’intera popolazione carceraria italiana. Consta di 5,069 prigioni, di cui 3,365 sono Local Jails, 1,558 State Facilities, 146 Federal Facilities, più 83 Indian Country Jails e 769 Youth Facilities.